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PORSCHE 991 R LIMITED EDITION
Automobili
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annuncio inserito il 30 Marzo 2020
Prezzo
Riservato
Anno di Immatricolazione
2018
Km percorsi
2700
Dove si trova
Brescia
La Porsche 911 R è il regno incantato delle emozioni, delle sensazioni, di quei mille
dettagli che, tutti assieme, sfilano la guida dal comparto delle azioni monotone e
quotidiane per trasformarla in qualcosa di sopraffino e quasi carnale. Non è la più
veloce delle 911, né voglio convincervi che sia la migliore (esiste?). La R ha una dote ben
più importante e durevole nel tempo: è indimenticabile.
Nell’era dei paddle, all’idea del cambio manuale bisogna fare un minimo di occhio. Ma
queste sei marce, assieme al motore, creano dipendenza: non si arriva a considerare
benvenuta la granitica consistenza del pedale della frizione, ché lì si scadrebbe nella
perversione, però, quando cominci a giocare con la leva, finisce che i 18 chili non
sembrano neanche la metà. Potere delle emozioni, ovvio. E le cambiate riassumono in sé
tutto ciò che si può desiderare: movimenti brevi, precisione assoluta e capacità di
accettare anche le richieste più hard. Poco male, poi, se le normali 911 hanno sette
rapporti anche senza il Pdk: i tecnici tedeschi hanno preferito rinunciare a una marcia,
un po’ per limare qualche chilo, un po’ perché una settima per il cruising autostradale
avrebbe avuto la stessa utilità del gancio di traino.
Le sei marce sono lì, perfettamente in fila, e capisci subito che hanno un’intesa fuori del
comune con i 500 cavalli. Un numero, pure non da sottovalutare, che è un mero punto
di partenza, perché la verità è una e una soltanto: là in fondo, c’è uno dei migliori flat
six che si sia mai visto. Anzi, posso dirla grossa? È uno di quei motori che ti ricorderai
per sempre. Grazie (anche) allo scarico di titanio, la colonna sonora è rauca e
straordinaria. Oltre che genuina: la R non prevede artifici moderni (e un po’ tristi)
come quelli per riprodurre gli scoppiettii in rilascio. E ha, in massima quantità, quella
dote sopraffina che distingue un motore sportivo dal resto del creato, ovvero il modo di
prendere i giri, con i pistoni che sembrano annullare ogni attrito, tanta è la facilità con
cui l’ago del contagiri si muove. Sempre. Anche a velocità confessabili. E c’è dell’altro:
quando la lancetta si lascia alle spalle quota 6.000, il carattere diventa infuocato e
selvaggio. Gli 8.500 sono subito lì ed è meglio prepararsi per tempo a cambiare,
altrimenti ci si ritrova a tu per tu con il limitatore.